Un bene in azione. Che può diventare rete

di Walter Gatti.

“Osservare gli operatori della Maddalena Grassi èvedere un movimento di persone in azione verso i malati e che raggiunge anche  te. E’ come una danza, che ti coinvolge: e dove prima vedevi solo il ‘male divivere’, poi ti accorgi che c’è un bene in azione”: con queste parole ilregista Paolo Lipari ha raccontato dal suo punto di vista la particolaritàdell’operato e dello stile che distingue “quelli della Fondazione MaddalenaGrassi”, intervenendo all’interno dell’incontro La cura a casa, promosso dal Centro Culturale di Milano presso il suo auditorium di LargoCorsia dei Servi, a due passi dal Duomo. 

Proposto in occasione dei 30 anni delriconoscimento della Fondazione da parte della Regione Lombardia,l’appuntamento ha visto la partecipazione del presidente della FMG, dicaregiver di assistiti e di rappresentanti della sanità milanese.

Luciano Riboldi (tra i socifondatori e presidente della Fondazione) ha ripercorso brevemente la storiadella Maddalena Grassi, ricordando che “siamo nati per rispondere a un bisogno,cresciuti nella passione verso la realtà, cercando di essere un punto disperanza per persone che spesso non ricevevano alcuno sguardo positivo su séstesse”. 

Persone, ha ricordato Alice Spagnulo, madre di due bimbi con sindromirare e debilitanti, “che con l’assistenza della Fondazione hanno scoperto checi si può prendere cura di persone anche quando non c’è la speranza di unaguarigione”. Da questa scoperta di un “prendersi cura” attivo, quegli stessigenitori sono poi diventati tramite di positività, “trovando la forza”, haraccontato Alice, “di avviare una realtà cooperativa impegnata oggi a fornireeducazione e didattica a ragazzi e giovanissimi in condizioni di gravedisabilità”.

“E’ il senso della professionalità della Fondazione edei suoi operatori ad avermi colpito”, ha detto Gabriella Farina (Medico oncologo, capo dipartimento ASSTFatebenefratelli/Sacco), “E credo che sia ormai utile per tutto il sistemaimparare a ‘fare rete’ con questa esperienza, cioè che sia giunto il momento diprendere l’esperienza della Maddalena Grassi e iniziare a diffonderne lecaratteristiche sul territorio”. 

Una sottolineatura subito confermata da WalterBergamaschi (Direttore Generale, ATS Milano Città Metropolitana), che da unlato ha riconosciuto il “segno di speranza rappresentato dall’operato dellaFondazione” e dall’altro l’ha invitata a “entrare da protagonista” nell’attualeperiodo programmatorio, che per il Servizio sanitario regionale sta sviluppandoper progettare e definire i nuovi modelli di assistenza in conformità con ilPNRR e il DM77.

L’incontro del CentroCulturale di Milano è stato moderato da Luciano Piscaglia (giornalista diTG2000) ed è stato seguito – tra auditorium e connessioni on line – da circa300 persone. 

Si “replica” il prossimo 22 novembre, con una serata di confrontotra operatori sanitari, mettendo a tema la riscoperta professionale del “faresanità sul territorio”.