Seconda Navigazione è una cooperativa di genitori accomunati dall’avere un figlio con gravi disabilità dalla nascita o acquisite in giovanissima età. Per aiutarsi ad affrontare le fatiche connesse a questa situazione hanno deciso dar vita ad un luogo che accogliesse i figlioli nelle giornate feriali. Hanno costituito una cooperativa ormai quasi vent’anni fa, hanno affittato e adattato un appartamento nel centro di Buccinasco (Mi), hanno assunto due educatrici e creato un ambiente di vita adeguato alle condizioni dei figli, capace di offrire accoglienza, compagnia e riabilitazione.
Il centro diurno è autorizzato dalle autorità competenti, ma non riceve alcun sostegno economico; i costi sono sostenuti dalle famiglie in proporzione ai giorni di frequenza del minore.
Per contenere i costi si svolgono iniziative di raccolta fondi e si approfitta della carità di molte persone: il proprietario dell’immobile ha applicato un affitto molto calmierato, il luogo è frequentato da qualche volontario, alcune attrezzature sono state donate.
Anche la Fondazione Maddalena Grassi concorre alla realizzazione di questa iniziativa mettendo a disposizione il personale di assistenza domiciliare nel luogo di accoglienza in maniera coordinata all’organizzazione della giornata ed in modo tale da rendere più continuativa ed efficace l’azione di cura e riabilitazione.
Il luogo è frequentato da sei minori, ma è autorizzato per accoglierne fino a dodici grazie anche ai recenti lavori di ampliamento ed ammodernamento. Se qualche famiglia con problemi analoghi volesse prendere contatto lo può fare liberamente anche solo per informazioni e consigli contattando il numero telefonico 02.36767426 o scrivendo una mail a coordsecondanavigazione@gmail.com. Molto utile la visita del sito web.
Sono in corso contatti con il servizio sanitario della regione Lombardia per ottenere un contributo economico che riduca la spesa a carico delle famiglie; l’incremento del numero dei frequentanti sarebbe di utilità allo scopo. Questa esperienza è un esempio di compagnia tra famiglie e di cura nato da una posizione umana che, lungi dall’impietosire o dallo strillare per chiedere l’impossibile, si adopera per rendere meno pesante una situazione faticosa realizzando un esempio per tutti.